Imprese familiari
Imprese familiari
Dati XVI Osservatorio AUB
3,3 MLN
DIPENDENTI
15800
AZIENDE FAMILIARI IN ITALIA
1200 MLD
FATTURATO TOTALE
La XVI edizione dell’Osservatorio AUB ha incluso tutte le aziende che, rispetto alla rilevazione dell’anno precedente, hanno superato la soglia dei 20M di fatturato al 31 dicembre 2022. La (nuova) popolazione di aziende italiane monitorata dall’Osservatorio AUB è di 23.578 unità, di cui 15.836 a controllo familiare (pari al 67,2%). Se l’incidenza delle aziende familiari è cresciuta di poco (circa 2 punti) rispetto alla precedenza rilevazione (dove era pari al 65,0%), il numero delle aziende familiari monitorate dall’osservatorio è aumentato di 4.201 unità (erano 11.635 nella scorsa edizione). Si tratta di un incremento significativo, pari al 36,1%. Di converso, le aziende non familiari sono aumentate di 1.457 unità (+23,2%), contribuendo ad un incremento complessivo di 5.677 aziende (+31,7%) rispetto alla precedente edizione.
E’ cresciuta anche la rilevanza del tessuto produttivo familiare: il fatturato delle aziende familiari monitorate dall’Osservatorio AUB ha superato quota 1.200 miliardi di euro (contro i 790 registrati nel 2013), con una incidenza sul fatturato complessivo dell’Osservatorio pari al 42%. In termini di occupazione, le aziende familiari impiegano circa 3,375 milioni di dipendenti (in Italia e all’estero): si tratta di un incremento, nell’ultimo decennio, di circa 1 milione di occupati, che porta l’incidenza dell’occupazione delle aziende familiari al 52,3% del totale delle aziende (in aumento di 8 punti nell’ultimo decennio). Ne consegue una significativa vitalità del tessuto imprenditoriale italiano, nel quale le aziende familiari rivestono un ruolo sempre più importante.
Prendendo come riferimento il 2019, le aziende familiari hanno fatto registrare una crescita dell’occupazione del 17,9% rispetto ai livelli pre-Covid, superiore a quella realizzata dalle aziende non familiari nel medesimo periodo (+14,1%). Tale trend è più elevato rispetto a quanto avvenuto durante la crisi finanziaria del 2008-2009 (+6,5% dal 2008 al 2012, contro +10,1% delle aziende non familiari). Tali dati confermano la maggiore resilienza registrata durante la crisi pandemica dalle aziende familiari e la loro capacità di sfruttare momenti di forte discontinuità sul mercato per l’avvio di un nuovo progetto di crescita e sviluppo.
Nel 2023 la redditività operativa delle aziende familiari è cresciuta ulteriormente rispetto al 2022, mantenendo un gap di 2,3 punti rispetto alle aziende non familiari (ROI 2023 delle aziende familiari pari a 11,0 vs ROI 2023 aziende non familiari pari a 8,7). Dal punto di vista geografico, 11 regioni hanno registrato tassi di redditività operativa superiori alla media nazionale. Trovano conferma le performance di alcune grandi regioni del Sud come Calabria e Sicilia, testimoniando una capacità interessante di rilancio delle aziende familiari che operano in queste regioni. Tra le regioni del Nord, la Valle d’Aosta ha registrato la migliore performance. Dal punto di vista settoriale, la quasi totalità dei settori ha registrato nel 2023 un aumento dei tassi di redditività operativa rispetto al 2022, fatta eccezione per Trasporti e logistica, Servizi alle imprese e Commercio all’ingrosso. Nella manifattura, i tassi di redditività operativa si sono ridotti soltanto nelle aziende del Mobile-Arredo e dei Prodotti in metallo.
Il Global Family Business Index, realizzato dal Center for Family Business presso l’Università di San Gallo in Svizzera, in cooperazione con il Global Family Business Center of Excellence di EY, analizza le prime 500 società a controllo familiare in tutto il mondo. I paesi maggiormente rappresentati sono Stati Uniti (con 122 imprese presenti nell’elenco), Germania (79), Francia (28), Hong Kong (21), Svizzera (19) e India (17). L’Italia è al 7° posto con 17 imprese familiari.
Nel 2010, uno studio condotto da EU-EFIGE/Bruegel-UniCredit su un campione di circa 14.000 imprese europee evidenzia come l’incidenza delle grandi imprese familiari – intese come imprese con più di 250 addetti –, pur diminuendo con la crescita dimensionale, sia comunque superiore al 40% nei primari paesi europei: in Francia è pari al 42,5%, nel Regno Unito è il 40,6% e in Spagna si avvicina al 46%. In Italia la percentuale di grandi imprese a stampo familiare è di poco inferiore al 47%. La Germania conferma il proprio status di «economia atipica», con una percentuale di grandi imprese a stampo familiare pari al 67,9%.
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